Sono di seta le dita
Che tentennano e si contengono la carne
Schiena e fianchi pancia
Mari, coste e arnile brune
Fra mele rosse, velluti arabeschi
Libro tra sogni e consuetudini
Scivolo nel mare nero dell'oblio
Mordo le labbra piano
Ad assaporare il dolce rosso.
Volto i miei sguardi altrove
Per un istante
È tenace quel balenio
Che recita il tuo cognome
Ha l'aroma della vita
Un aurora nel buio
No so distogliermi, spingermi
Serro le mani
In fulgori d'una stella chiomata
mutata in libellula viola
tulipano rosso d'amore.
Mi poggio dove le vene
non grondano
Priva di inquietudine
esco dai confini.
Lambisco con la lingua
le ferite.
Origlio e do retta
a questo inedito e fresco silenzio.
M'ammaglio e m'ottenebro
mi cullo di passione