Sono le giornate fredde, che fanno ridere alle mani pungenti
sono le giornate di neve, quelle che bruciano le narici;
Se levi la mano all'orizzonte, vedrai le persone scappare
quelle persone che ti dicevano ciao con così tanta prepotenza
e tu quasi costretto, sussurri un"ciao",
sporcato tra i tuoi dubbi.
Serpenti, camminano al tuo fianco, tu preparati il culo per un morso,
e loro diranno, grazie,
il morso dell'odio è quello che fa meno male,
ma il morso dell'amore è quello che fa più male,
non te lo aspetti
non hai il culo pronto per quello,
per quello hai solo un cuore sbracciante e malinconico.
un cuore di spugna che assimila le batoste, e le conserva,
mentre si secca e puzza di "usato";
L'infarto, prepotente,
quando arriva ti spiazza, "non ci voleva" pensi,
e una volta morto, quando le lacrime degli altri si fanno gentili
allora li, potrai graziarti di un piccolo abbraccio angelico,
che ti dica senza parole"ti voglio bene",
e sarà il più puro che tu abbia mai sentito...
sciacquati le orecchie, rasati la barba, domani ci sarà un funerale in tuo onore
ci sarà gente che non avrai mai visto, saranno li solo per curiosità e tu ringrazierai con la faccia pallida.
"fiori per me"?
non siate così stupidi,
io ero quello che si pungeva con le spine delle rose,
io ero quello che strappava i petali e inneggiava un m'amanonmama,
io ero quello che credeva in qualcosa,
io ero quello che veniva salutato per correttezza, perché era dovuto,
adesso puntante il sole verso i vostri bei sorrisi di merda,
io starò qui;
passami quella sigaretta,
con il fiato fumante ti spiegherò la mia vita.
leggi alla lettera e quando avrai finito, soffiati il naso con questo foglio
e vivi la vita come io non ho fatto.
ricorderò una mia poesia, la poesia che avrei voluto scrivere,
avevo un inizio che faceva così:
"Sono le giornate fredde, che fanno ridere alle mani pungenti
sono le giornate di neve, quelle che bruciano le narici..."
ma un inizio non basta,
il resto fugge,
proprio come le persone.