Per la stagione bigia
che non desiste e
consegna una fame
accogliente fra le dita
Un dipinto che si traccia
e poi evasione
fra l'amalgama
dei cenni di ieri
Colmi ed incerti,
di quel feroce serpeggio
Sei sassolini smarriti
Che innalzano il viale quieto
Dei battiti del cuore
Irrequieto ed esausto
sono come rigagnolo
d'agosto spoglio
che ancora vive sulle fronde
Forati dall'astro bruciante
O alzati dallo scirocco
Nell'effemeride scritta
di questa mia notte
senza fine
Sfoglio altre parole
come d'una stagione fredda
che tentenna a cedere ma
Che ridente s'adagia
Sul lembo della nottata
A intervalli scaglia
Abbozzi d'astri
Sulla mia pelle di foglia
Dispiegata e senza filamenti