Fulmini e tuoni si susseguono nel grigio cielo,
l'acqua flagella le vecchie tegole,
si sente il rombo dei ruscelli
che scorrono impetuosi.
Poco lontano la fiumara si è allargata,
a riprendersi l'alveo deturpato,
dove la mano dell'uomo, a torto,
aveva da tempo spadroneggiato.
E mi sovviene l'antico detto:
"Con fiumare e padroni,
non avrai mai ragione"