Il tuo vero incubo,
mia dolce Poesia,
non son certo io,
cantor dell'amor,
era soltanto terreno
ma ora, liberata,
ti sei anche illuminata.
Ti ritrovi, pertanto,
prigioniera del mio canto
che conquista le anime,
insegna ad amare
e fa tanto sognare
come solo Tu,
Musa divina,
sai veramente fare.
Sublimare l'amore, cara Nicoletta, e un perlame, caro Michele, è ciò... che alfin mi resta del mio amare e, dopo tante dediche, l'ingrata Musa mi urla... dolcemente... sei il mio incubo!
La mia poesia, libera dall'assillo dell'amore terreno, vero incubo (sempre più si ricorre a i farmaci!), è illuminante e la sua Musa ancor più affascinante! In virtù di tanto, se le donne non si concedono subito diventano tutte Muse e gli uomini poeti... con la vita a rischio di estinzione!