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Venere

L'alma funesta sia
tradita dalla Dea
che dell'amor è pria.
L'ordine a Lachesi fu dato
d'intrecciar solo fili neri nel fato.
Crudele capriccio il suo
che prima di passione il cor consuma
e poi con dardo iniquo
trafigge e frantuma.
L'alma dolente si raggela
dolci parole non più albergano
e manto nero disvela
a coprir tormento inumano.
Dei sentimenti ingenuamente svelati
arde la pira
perché proditoriamente calpestati.
Abbi pietà o Dea della mia pena
di Eris porgimi il calice
e dona alla mente l'oblio che aliena.

 

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1 commenti:

  • loretta margherita citarei il 03/02/2014 04:41
    assomiglia a delle poesia dell'antologia palatina, nello stile umanistico da te ripreso

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