-Or posso infin tacere
lasciar il mio ieri
parlare per me -
Gabbie
intorno a me
vedo
deambulare
solo gabbie
vedo il ripetersi della vita
in gesti vecchi come il mondo
da cui traspare
un niente di nuovo
gabbie di pittori
prigionieri del bianco pupilla dei loro colori astratti
gabbie di poeti
ingabbiati nella ricerca di un'alba che non sia un ennesimo tramonto di smemorata parola
gabbie mistiche
crocefisse a piedi in su
nel bagliore
di lontani cieli
gabbie di proclami
gabbie di solitudini
gabbie
di libertà presunte
gabbie di scimmie
danzanti terrificate in un buco d'ozono
gabbie urlatrici
di sirene costrette a fabbricare consumismi d'amore
gabbie di uomini
gabbie di donne
gabbie di coppie
ed anche gabbie di bambini
che dell'amor hanno conosciuto troppo presto solo le sbarre e la fame
gabbie di vita
che conoscono solo la morte
rido
amaro
per non piangere
di me
chi vede gabbie
vede ancora male
ed
è il roccioso secondino
vivente nell'ombra di sé stesso
l'autore Vincenzo Capitanucci ha riportato queste note sull'opera
Sfogliando Fermate il mondo voglio scendere