Tenacemente a te accanto
la notte
s'è dilatata d'eterno
imperitura l'ho vissuta
Come nei lidi che dipingono
la primavera e i pesci
che mi ha catturato nei sogni
e l'altura, il rilievo
sol tuo su cui ammantarmi
il tuo intimo s'è fatto
impalpabile fiore di pesco
e ogni fronda fecondo frutto
purpureo e pieno
s'appresta così lesta
l'estate del sol leone
nel fermento della levata
e mi accerchiava la bocca
il tuo ansimo
ed io
che raccolgo gli occhi
ho guardato il levar del sole
l'alba ed ogni fendente luminoso
furono i tuoi abbracci ed i tuoi passi
folata e carezza
che s'è espresso in un bacio
libratosi fra i colli sinuosi
ed alla ripresa era già settembre
e ogni anelito, ambizione
era ai mie calzari
fra le lamelle colorata
roca e opaca
d'una volta gelida di dicembre