piove
gocce di nuvole cadono rovinosamente
in mezzo a cicche, polvere e foglie sparpagliate dallo Scirocco
frastornate e disorientate
caracollano verso le sorelle che reidratano il Bisagno
lo inquietano, ora che piove a secchiate
ombrelli con la bocca aperta guardano, sgomenti
il ponte di Sant'Agata, con l'acqua alle ginocchia
crescente, è il mormorio del flusso acqueo
in baruffa con i sassi insonnoliti dall'arsura agostana
è in crescendo il trotterellare torrentizio
prende coraggio
diventa travolgente e furiosa galoppata
ora che è paludato da minacciosa piena
spaventa, genuflette la prepotenza umana
manda messaggi senza appello, alla città
si riprende
i confini cancellati dalla avidità senza freni
invade, ogni dove
col suo esercito implacabile, inarrestabile
esige
il tributo di lacrime e disperazione
come si addice ad un conquistatore
spietato