All'alba,
quando i sogni si spezzano
inquieti cavalli azzurri
sulla schiena del mare galoppano
e il suono echeggia profondo
nelle cavità disabitate del mio animo.
Ai miei occhi sei l'acqua increspata
sotto gli schiaffi del maestrale.
Abbandona la criniera delle onde
e allaga il mio vuoto.
La tua assenza è per me sempre insopportabile.
Di giorno
Cuori ingialliti dalle tenebre condominiali
brulicano nei marciapiedi,
pensieri grigi che timbrano il cartellino.
Minuti vischiosi asfissianti
scavano nelle mie tempie.
Io so che invisibile ti muovi tra i palazzi,
sei la brezza che danza nei capelli.
Mi manca l'aria, mi manchi tu.
Fatti respirare sino alla fine della speranza.
Al tramonto
gli uccelli rossi che nascono dall'orizzonte
sbriciolano gli ultimi raggi di sole
in milioni di faville
che vanno a punteggiare di luci il cielo.
Ombre escono dai ripostigli e si allungano
fredde sulle gioie e sui dolori.
Tu risplendi laggiù,
nel bagliore che incendia i bordi delle nubi.
In me c'è ghiaccio nella ferita,
riscaldami sino all'inizio della rassegnazione.
Di notte
le angosce dei cuscini si addensano nere in cielo
a oscurare la luna e le stelle.
Scivolano le speranze sulle pareti del buio.
Si smarriscono i ricordi felici e l'animo barcolla,
perde l'equilibrio sull'orlo dello sconforto.
Quali appigli offre questo mondo instabile?
Sento che sto affondando.
Frena il mio cuore sdrucciolante,
offrigli la tua dolcezza come appoggio sicuro
sino alla fine della mia vita traballante.