Si consumò l'animo
rimuginando sul male subito
in veglie notturne
che mutavano i suoi pensieri
da volo garrulo di rondini
in quello di una nottula
a tracciar nell'aria
sghembe, lugubri danze.
S'era intristito
come un vascello
che ondeggia
al limite torvo del mare
succube di un demone pazzo
che altro non suggeriva
al suo orecchio
se non di ripagare
con la stessa moneta
sottomesso a l'obbedienza
della legge del taglione.
Ma al far dell'alba
d'un nuovo giorno
un raggio di sole
sforando le persiane chiuse
lo avvolse con una luce nuova
incensata di pace e di perdono.
Affrontò con coraggio
gli antichi fantasmi
gettando via la maschera
ad arte costruita.
Ritrovò se stesso
lasciandosi penetrare
dalla luce
e si lasciò cancellare
come un tratto
di matita sbagliato.