Perdona e riporta al consiglio
quest'uomo che viver non sa;
più dell'uomo, perdona il figlio
restio a chiamarti "Papà".
Non trovo simpatico "Babbo":
sottende un'ingenua dolcezza
che il mio cuore gretto non ha.
Né stimo il vocabolo "Padre":
timore ch'è forse svanito,
coraggio che forse non c'è.
E ancora, vorrei dirti come
sia strano invocarti per nome,
ché d'altri è mestier, non di me.
Un giorno saprò ricordarti
fin quando una lacrima avrò.
Oggi non so come chiamarti,
benché ancor vorrei; questo so.