Ed io
notte
a lambire
con i miei crepuscoli
i bisbigli delle Tue albe
ed io
mare e sole
nel fluir della Tua voce
a spumar
l'onda di sogni
sino a perdermi
nell'acre orizzonte
di una scia
assetata di languidi tramonti
ed io
stella
tornata
a splendere
nel cielo oscuro del nostro soffrire
per non aver congiunto le mie calde labbra
a chi creò
la beltà del Tuo viso
e Dio
pianse sull'altare dei ciliegi in fiore
quando
non furono lanciati
i chicchi del riso
l'autore Vincenzo Capitanucci ha riportato queste note sull'opera
ed io notte... nell'arrembar degli infiniti... continuai a lambire con i miei crepuscoli...