La scorgesti, e fu cosa bella e rara
come un diva in visita a un paesino.
Parve risposta a una richiesta ignara
lo strano attimo in cui - quale meschino
abbaglio? - fu il suo sguardo iridescente
puntato - e forse un complice sorriso! -
su te, colui creduto trasparente
dagli altri e da se stesso. Sopra il viso
nemmeno l'imbarazzo di calarti
ebbe i secondi: ella svanì, si perse
come si perde il fior fra i rami sparti;
rimase un vuoto di vetrine terse.
Incredula ti scosse la ragione,
chiedendoti se fosse l'ora afosa
a sprofondarti in limpida finzione:
"Che vale un muschio agli occhi della rosa?"
Tornasti in te, ma fu l'idea già nata:
"Quand'anche fossi oltre un meriggio, un giorno,
un anno, sarai gioia reincontrata".
Sembrava ti s'aprisse il mondo intorno
e divorando l'aria tutta intera
tornasti a casa, e fu l'idea testarda.
Non ti portò fantasmi l'ora tarda
né più felicità ti fu straniera.