Si; è il ricordo di quei contadini
sfuocato dal tempo,
a tener compagnia alle mie notti di veglia.
E mi par di sentirne ancora il respiro in affanno,
odorarne i sudori, porovarne le fatiche,
mentre il sapore della terra secca mi invade.
Le spighe dorate guardavano il cielo di quiete,
mentre inconsapevoli si offrivano alla falce veloce.
Si, sono quegli echi, quelle fatiche,
quelle schiene chinate alla terra arse e sudate,
e il doloroso affondo del vomere,
ed il solco in attesa del seme,
a lenire il rimpianto dell'anima persa,
in questa notte di luna, e di richiami lontani.