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Quel carro trainato dai buoi

Lentamente procedeva
quel carro trainato dai buoi,
con quell'uomo segnato dai giorni,
e forgiato dal duro lavoro nei campi.
I suoi occhi leggevano il cielo,
sapeva dei messaggi del vento,
e della luna seguiva le fasi,
per dare il seme nel giusto momento.
Lentamente procedeva quel carro,
sobbalzando ora sui sassi, or sulle buche,
ora affondando in percorsi di fango,
emettendo al girar delle ruote
penosi lamenti, mentre i docili buoi,
dondolavano il capo pazienti.
Or si è perduto quel carro, in velati ricordi:
fra i profumi silenziosi degli orti,
nel giallo dorato del grano,
negli effluvi delle erbe bagnate,
mentre la bruma è ancora sull'erba,
e due passeri volano, tra i rami di un melo.

 

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4 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Anonimo il 02/06/2014 11:46
    Bella e coinvolgente. Fa rivivere immagini e sensazioni irripetibili e definitivamente passate. Non vuol essere soltanto un coinvolgimento emotivo, ma anche un richiamare l'attenzione su persone e sentimenti autentici che hanno animato un periodo.
    Molto apprezzata!
  • Anonimo il 15/05/2014 12:27
    Stai raccontando la fatica umana quando i campi erano anche pieni di gente che spesso cantava nonostante il duro lavoro.

4 commenti:

  • Anonimo il 02/06/2014 19:32
    Io vivo in campagna e proprio oggi, ho conosciuto un contadino, dispiaciuto e preoccupato per la sua amata terra; i figli suoi, hanno preferito svolgere un altro lavoro in un'altra città.
    Non esistono più i contadini di una volta.
    Grazie per averla scritta.
    La tua poesia è bellissima.
  • Anonimo il 30/05/2014 09:03
    liriche piene di vita vissuta di emozioni di ricordi... scritte come sempre magistralmente ciao cap
  • loretta margherita citarei il 15/05/2014 14:34
    sempre belle e piene di significato le tue, ciao
  • Chira il 15/05/2014 12:28
    Immagini di un Italia contadina che non si vedono più. Nel mio paesino c'erano asini che, paciocconi, dalla fontana grande portavano barili colmi d'acqua, perché nemmeno quella c'era in molte case. Progresso?! Boh... La tua poesia è un quadro di emozioni.
    Chiara

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