La voce
del suo canto
non era un canarino
in piuma gialla però
sapeva
arrampicarsi
nelle più alte tonalità del sole
bagnando
d'incendi
l'orizzonte dei miei occhi
un petalo di labbra
il suo minuto corpo
era fiamma
sempre fredda
bisognosa di una carezza anche in piena d'estate
come se non bastasse un fiume di sangue a riscaldarla
e
le sue gambe fossero rimaste imprigionate nella neve di un inverno inscindibile dalla sua anima
ora non so
ora vedo
ora taccio nascondo e cerco
la mia donna scoiattolo
l'albero cavo della mia casa è ancora pieno di noci
ed
il bosco
sfuma già nel lontano