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Ieri

Pur anco ieri
quarcheduno
se n'è ito
all'arberi pizzuti.
La campana
ha fatto annà
i tocchi a morto
e la piazza caciarona
d'un botto s'è chetata.
Li pischelli
attorno alla fontana
han smesso de sonà.
Stateve zitti
arriva er morto.
I turisti che bazzicano
solo pe' fotografà
i mosaici der Cavallini
son sortiti fora.
S. Maria, la chiesa prima,
doveva esse' solo
pe' lei,
la sora Maria.

Ha smesso de penà,
de dimme cento vorte grazzie
e de scusasse
pe' lavoro che me dava.
C'aveva tutti attorno,
er marito amoroso
i fiji e i cuccioletti,
quanno er Signore
l'ha chiamata,
come qua.
Er prete solo
( i chierichetti ar mare?!)
è stato a modo
ner senzo der "poco ma bono".
De la sora Maria
nun se poteva da di'
che bene
e no' perché i morti
addiventano tutti santi.

Alla fine
amichi e nipoti
hanno voluto salutà
co' due parole.
Ho penzato: nun battete le mani
pe' carità,
lei non avrebbe voluto!
macché...
cinque vorte l'hanno fatto.

Le lacrime
devono da esse' silenziose
e le mani giunte.
Arrivederci sora Mari'.

 

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4 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Nicola Lo Conte il 11/06/2014 21:32
    Di grande delicatezza e bellezza...
    Parole scritte da un cuore che conosce il dolore e l'amore...
  • roberto caterina il 04/06/2014 17:13
    molto belle queste rime in vernacolo che seguono pensieri e cerimonia con la delicatezza necessaria per questi istanti.
  • Rocco Michele LETTINI il 03/06/2014 11:57
    L'ultimo applauso... ed è già ieri. Un arrivederci lasciato per salutar Suor Maria in una affettuosa poesia...

4 commenti:

  • denise il 16/07/2014 07:09
    bellissima scelta di parole, è davvero perfetta
  • loretta margherita citarei il 03/06/2014 14:19
    bellissima, disapprovo gli applausi ai funerali, brava, tvb
  • sılɐɹʇsnɐ snɐʞ il 03/06/2014 14:18
    ...
  • bruno guidotti il 03/06/2014 11:48
    Molto, molto bella, le rime in vernacolo hanno rafforzato il senso della poesia, d'altro de molto evidente, ma l'hanno umanizzata, brava.

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