Spesso i tuoi occhi passati,
e spesso la luce,
ricordo,
prima che il nuovo concetto
recidesse ogni traccia.
Cammina il malessere
sui sentieri del silenzio,
ma è il morso di un sorriso remoto
a sbranare l'anima ignara.
La tua pancia, o vampiro,
si nutrirà,
e sarà gonfia,
per il tuo stesso sangue;
ti ammalerai, o vampiro,
col veleno che iniettavi;
morirai solo,
come gli altri e senza gli altri,
e dilatando le sordide fauci
spirerai pietà nell'alito sporco,
e proprio quando l'occhio rivedrà la luce
inalerai morte dalla vittima impazzita.