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Canto d'uomo

Ogni uomo, nell'incoscienza vitale,
si nutre e si cura tutto d'affanni
e seco li porta, durante gli anni
d'età fiorente, fiorita e fatale.

Talvolta, volge al luogo naturale,
ov'egli ha conosciuto gioie e danni,
continui dubbi, e racconta d'inganni
che hanno pesato il suo tempo mortale.

Giunta poi l'ora d'ultimi respiri,
egli, allor, rimembrando tempi azzurri,
ode Verità: e sa, affinché comprenda

quanto vita d'uomo ad un filo tenda;
l'umano ignora nei suoi sospiri
quanto Natura verità sussurri.

 

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1 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Anonimo il 13/10/2014 16:43
    È spesso l'incoscienza che ci induce a soffrire per i falsi orpelli della vita.
    La Natura afferma verità incomprensibili all'umano vagare tra gioie, dubbi e affanni, sicura che prima o poi l'uomo penderà inerte.
    Non voglio apparirti pedante, ma avrei scritto : "quanto vita d'uomo da un filo penda".
    I tuoi versi rivelano la consapevolezza di chi sa di errare e di convertire poi il suo male.
  • Vincenzo Capitanucci il 23/06/2014 12:09
    Un bellissimo sonetto... Crescenzo.. a tramutar i sussurri della Natura in canto d'uomo...
  • Don Pompeo Mongiello il 22/06/2014 17:16
    Nel darti il benvenuto in questo sito plaudo a l'opera tua eccelsa.

1 commenti:

  • Rocco Michele LETTINI il 22/06/2014 08:40
    Un sonetto che sequela il tratturo misterioso de l'umano in diligentio versi...