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Padrone della Clessidra

Velate scosse
nell'animo nobile,
cercando una via dritta
tra i freschi arbusti,
così era la mia attesa
come uno snervante passo veloce
sulle vie spinose.

In lontananza sussulti e grida
di chi la felicità
ha appena scovato
nel lento plenilunio
in cui le facce grottesche
immobilizzano gli animi.

Come un seme, che cresce
nel ventre della terra
così i miei pensieri svolazzano
di giovane in giovane,
fin da diventar vecchio
quanto una nobile tartaruga
nel lago della vita.

A cavallo venne il tempo,
mi disse che sarebbe giunta
la grande guerra,
con grande stupore
mi girai di spalle, e dissi:
"La guerra verrà quando l'uomo morto sarà".

Enigmatica frase morente,
così il tempo venne abbattuto,
adesso ero padrone
della clessidra d'oro.

 

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1 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Ayesha il 27/06/2014 14:06
    Bellissima come tutte le tue poesie.. l'immagine della clessidra mi ricorda la clessidra della giovinezza di chi abita l'isola che non c'è...

1 commenti:

  • Lorenzo il 27/06/2014 14:13
    Ti ringrazio Ayesha, in effetti la si può collocare anche in questo modo

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