Grande Vincenzo non capisco perché tutti leggono le poesie provando tristezza. Ci fa forse tristezza guardarci dentro? Forse è vero. La poesia si tinge dei colori del nostro peggior vestito, dice Corbo nostro... è vero. Noi tendiamo a rifugiarci nella luce abbagliante delle non verità, delle immagini e allora guardarci dentro è entrare in un giardino notturno. Quiete e silenzio si fanno complici della verità che giace in fondo e lo smarrimento è forte di fronte alla semplice costatazione che tutto il nostro soffrire sarebbe ben poca cosa, se potessimo riprenderci la pace degli alberi e quella del gufo.
Veramente eccellente mio caro Vincent, complimenti vivissimi ahahhahahh ciao Silvia
Anonimo il 04/08/2014 13:23
vincent, sto sprecando un numero impressionante di punti... da 10000 che ne avevo sono calato a 7000 per tutte le pubblicazioni... poi ho scoperto che per avere punti devo fare recensioni... allora ti segnalo che ne farò una su questo tuo testo... ora la medito... holahola... intanto acchiappo questi punti.
Grazie a Vincenzo e Denise... e tu Giacomino sei un commentatore coi fiocchi.
Anonimo il 04/08/2014 12:19
vincent... la pace degli alberi davvero è maestosamente sna, la pace del gufo è una metafora che rende l'idea... a me è piaciuta, anche se vagamente inquietante, quella strofa:
Mi stai cercando
in un luogo dipinto
con il colore
del mio peggior vestito
holahola... come poeta ti trovo triste, il he è una qualità, nei racconti hai un altro sentire, un'altra personalità, un approcio diverso alla vita. Forse sei come me... scrivo poesie solo se sono triste e divento triste se scrivo poesie... ecco perché mi sono rifugiato nella narrativa... in quel campo scrivo con gioia, mi tiro su di morale, divento uno scarico di acque anche non cristalline, se vuoi di fogna.. mi sta bene... ahahahah
triste, bella.. quando ti cercano dove non sei, come non vuoi.. e quei profumi che nascondono i veleni saranno attrazione mortale per chi non comprende la tua anima