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Passato

Liquida fame d'emozioni
scorre nelle vene d'ogni santo
che in cielo stanno sui balconi
e governano la vita, ogni tanto,
di quelle persone infami
che il loro nome invano pronunzian,
come se grate fossero dell'odio
che essi lor riserbano.
Son lor che tengono i fili del mio cuore,
marionetta malandata,
trascurata,
che costrizioni non accetta
dalle mani del Destino.
Un filo sottile solleva la mano
che vibra leggera all'ultimo addio.
Arrivederci cuor mio
ci rivedremo un giorno, non so
se il fato crudele ci darà una chance
di ritornare in quella dolce trance
che il mio cuore rapì,
portandolo in cielo.

Dimmi quel cuore che batte cos'è,
quel libro aperto su ogni sospiro,
dimmi se ami quel poco che ho,
stringimi ancora, amore sii forte.
Ripetimi un'altra volta che m'ami,
uccidimi, è meglio, anziché lasciarmi.
Io non smetterò mai d'amarti
finché la stoffa da tessere avranno i sarti,
finché ci sarà un muro da abbattere,
finché quel cielo resterà in aria
e quando tutto questo finirà
prima che il nostro abbraccio sia sciolto
l'intero mondo cadrà.

Guarderai un giorno al passato,
indietro, in quel viale malsano,
osserva, mi vedi, là sul selciato?

Sono quel matto che saluta con la mano.

 

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3 commenti:

  • Nicola Lo Conte il 19/08/2014 15:15
    Bella, con la delicatezza mista all'irruenza del tuo giovane cuore...
    Molti amori vivrai, e molto ti ricrederai, ma ogni cosa ha il suo tempo!
  • augusta il 18/08/2014 11:14
    il mio plauso... sono quel matto che saluta con la mano... 1 beso
  • loretta margherita citarei il 18/08/2014 06:02
    bella poesia, invita a riflettere, piaciuta

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