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Il canto di una perla d'acqua

Perché
non ti fermi
e rimani con me
disse la roccia al ruscello

con voce granitica

incolore
e per pesantezza

quasi lamentosa

Il mio corpo
è
acqua

rispose il ruscello

imprigionata tra le Tue braccia aspre congelerei di solitudine
e con troppo sole e fuochi di tempesta sulla trasparenza della mia pelle
evaporerei

sono
un cristallo di freschezza e di luce argentina

che
fluisce rigogliosa e pura

cantando dal suo seno estasi silenziose nel non voler troppo apparire

accarezzandoti in liberi accostamenti e continui brividi

umidi d'amore

scorro e vivo

smussandoci d'infinito

 

l'autore Vincenzo Capitanucci ha riportato queste note sull'opera

Stanotte pensavo a Joumana Haddad e a tutti i veli deserti e dighe che ha inventato l'uomo per imprigionare una goccia d'acqua...


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3 recensioni:

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  • roberto caterina il 27/08/2014 07:26
    Una diga di luce e smussata all'infinito, ma non si può fermare l'acqua sempre destinata ad una vaporosa solitudine.
  • Anonimo il 27/08/2014 06:03
    Stupenda... sia l'idea di fondo che l'ha fatta scaturire che la costruzione dei versi. Una poesia diretta, immediata, con poche metafore e molte verità... ho immaginato la perla d'acqua come dea dell'amore... davvero bella, significativa, elegante, convincente e coinvolgente questa poesia. Grande Vincenzo... sei in forma. Ciaociao.
  • Rocco Michele LETTINI il 27/08/2014 05:28
    SCORRENDO QUESTO MAGNIFICO VERSEGGIO LA MIA MENTE S'È SOFFERMATA AL FLUIRE DE LA VITA CHE PER TUTTI NON È LO LIBERO CANTO DE LA TUA PERLA D'ACQUA: SIMBOLO DI LIMPIDEZZA E LUCENTEZZA. FELICE GIORNATA VINCE'.

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