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Otranto

Un ciuffo di case
sopra uno scoglio,
stradine e vicoli,
lastricati di pietra Leccese,
scendono, doce doce, a mare.

Un golfo naturale
definito da un abbraccio
del porto e il faro.
Acqua di un verde smeraldo,
sole splendente,
appeso,
sotto un cielo turchese.
E giù,
in fondo alle discese,
un verde giardino.

Muraglioni di pietra spessa
cingono il centro storico,
e per lo accesso,
archi fatti di roccia
retti da torrette e bastioni.
Su, in cima,
il castello,
dimora di nobili,
e baluardo a difesa.

La ampia piazza,
ai piedi del gioiello,
è una perla lucente.
Busti e statue
ricordano onori ed eroi.
La sera,
un timido vento di maestrale,
spande nall'aria
un fresco profumo di mare.

È in festa il Paese.

Luminarie multicolori,
bancarelle,
artisti di strada,
negozietti
stracolmi di oggettistica
e prodotti del posto,
rallegrano lo struscio;
e nella notte,
i fuochi a mare.

Otranto,
con buona creanza,
saluta turisti e villeggianti.

 

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1 commenti:

  • roberto caterina il 30/08/2014 13:19
    Otranto è bellissima, ci sono stato e il tuo scritto le rende omaggio...

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