Una vecchia foto ingiallita dal tempo,
non c'erano colori allora
e non c'era il sole quel giorno di febbraio.
Un sorriso che non c'è più,
ingoiato troppo presto dalla terra scura,
e un vestito da cow boy cucito male.
Uno di fronte all'altro, tu cow boy io indiano
pistole spianate come nei films
nell'eterno gioco tra usurpatori ed usurpati.
Corse a perdifiato nei prati ricoperti dalla brina
o sotto il sole implacabile d'estate,
e biciclette lasciate in riva al fiume.
Quanta emozione nel raccontar del primo bacio,
quanta speranza nel parlare del futuro,
quanta voglia di partire per girare il mondo.
Passavan gli anni con l'ansia di esser grandi
non sapendo che la gioia è nell'attesa
e che giammai avremmo poi provato
sentimenti così forti da lasciarci senza fiato.
E io non c'ero quel giorno di settembre
quando come un toro imbizzarrito
ti piombò addosso un ammasso di lamiere
lasciandoti col viso spento rivolto verso il cielo.
Non c'ero a tenerti la mano
e a dirti vedrai ce la farai
mentre sirene impazzite
urlavan di dolore.
Io son diventato grande, caro amico,
io ho avuto donne, figli, dolori e gioie,
ma adesso che son passati tanti anni
mi piacerebbe tornare ad essere
quell'indiano che giocava alla guerra
con un cow boy col vestito mal cucito.