-sentinella, quanto resta della notte?-
stanotte
la luna è piena e illumina quasi a giorno
la trincea, sempre più vuota di voci e volute azzurrognole
qui, la guerra empie il vallo e le nari di polvere e disperazione
dipinta, negli occhi che han paura di guardare il cielo
ai primi chiarori, s'appalesa la nera sovrana
ritirando il suo greve e freddo zendado
raccogliendo, il tributo di anime affastellate sull'ara
della lucida follia dei potenti
sempre, per sempre sarà così con gli scarponi nel fango
seccati
da un sole che morde come il piombo cieco
ancora
afone parole si perdono nella valle bionda di grano
non si perde, la speranza di scrivere Vita
basta guerra... e
basta
fermatevi...