Se solo potessi farlo
vi prenderei in braccio tutti,
taglierei a mani nude
le reti dietro le quali
vivete una vita da reclusi
implorando con lo sguardo
una carezza ed un sorriso.
Non ce la faccio
a vedere i vostri occhi,
devo abbassar lo sguardo
per non sentirmi nudo
e sporco di fronte alla tristezza
di chi è imprigionato senza colpe.
Aprirei le gabbie, i recinti,
gli steccati, le prigioni
senza sole e senza luce
dove vivete accovacciati
aspettando i passi
di chi vi porta un po' di cibo
e forse una carezza.
Vi porterei con me,
lontano lontano lontano
oltre i muri e le barriere
dell'odio, dell'indifferenza,
della barbarie e della cattiveria,
là dove esistono solo prati
senza fine, e corse, e giochi,
e mani tese che aspettano le zampe
e gambe stese dove poggiare il muso.
Seguitemi, cuccioli scodinzolanti
e vecchietti dal passo incerto e stanco,
giovani baldanzosi e lesti
e mamme premurose e accorte;
abbandonate la mestizia e gli occhi lucidi,
lasciate gli uomini ai loro tristi affanni,
agli odi, ai rancori ed alle guerre,
e portate la vostra gioia
là dove c'è solo amore e pace.
Io non vorrei tesori e onori,
ricchezze, lusso e sfarzo,
mi basterebbe solo vedere
l'agitarsi festoso delle vostre code
e poter guardare i vostri occhi
senza vergognarmi di essere un umano,
i vostri occhi finalmente senza veli di tristezza
ma con dentro la luce delle stelle
e il calore del sole in piena estate.