Fermo per giorni
sotto la grande quercia
a lungo contemplo
il luogo tanto familiare
imprigionandolo nella memoria
per poi scivolare
controvoglia e con dolore
verso l'inesorabile destino.
Vecchi ricordi affiorano alla mente
sovrastando il cuore e l'anima feriti.
Da lontano
giunge il frastuono della musica
e l'eco dei canti e dei balli.
Inconfondibile
l'odore del nettare del dio Bacco
solletica le narici.
L'inevitabile attrazione
del sapore della sua essenza
stuzzica le fantasie più sfrenate
sciogliendo l'allegria,
la gioia e l'ebbrezza delle membra.
Ricordi allegri e soavi
affollano l'anima ingenua e sincera.
Abbarbicati nelle pieghe della memoria
stentano a scivolare nelle profondità
del dolce e sereno oblio.
Ora
come pagine ingiallite dal tempo
possono essere sfogliati
in ogni tempo e luogo.
Questo è il privilegio dell'essere umano:
acquistare l'immortalità nella mente altrui
esistendo oltre la morte.