Compiuta è già la mia esistenza,
da vigliacca, traditrice brevità trafitta,
dal pugnale d'un giorno
ch'a rivelarmi ebbe
di lucida freddezza ammantato
quanto uomo sappia far rima con vigliacco.
Su due ragazze esili e indifese come me,
avventarsi vidi
con violenza di fetidi orchi
d'anima putrida e nauseante nutriti,
orfani di rispetto e dignità,
due maschi di solo nome;
sì, ragazze, or la mia anima
respira aliti di freschezza,
nell'avervi garantito salvezza,
pur se dei miei sogni
non rimangon ora
che l'acre odore d'una morte prematura,
e le note meste
del mio adorato pianoforte.
Messaggio non vi sia ch'urli più forte,
del far rifulgere la femminil dignità,
sol così la mia scomparsa
non risulterà davvero vana.
E ora che volto ho
di immortale, fulgida stella,
a voi scrivo con la mia memoria,
cari genitori e amici,
siano le vostre lacrime d'avorio,
la forza indomita e ruggente,
per render tutti gli altri felici.