Celarti non puoi nè devi,
onda di feroce carezzevole rhythm and blues,
ti sia ragnatela la mia voce,
tu il dolcemente ubriacante fiume,
io l'assetata foce.
Giorno è compiuto,
in cui Wilson Pickett and James Brown
rivelando vanno
in fruscii di ugole complici
l'arcano del loro ruvido canto,
che su mille parchi ardendo
a guisa di basaltica bandiera,
trasmesso m'ha ruggito d'ispirazione,
"Vorrei la pelle nera".
Il mondo tavola di favola non è,
di soldatini d'acciaio,
che cadono e poi si ridestano d'un tempo,
ancor sputa su uomini smarriti,
la bocca sporca della maledetta guerra,
che al re del Perù dichiarava
il perfido "Re d'Inghilterra".
Ma il cosmo imperterrito prosegue,
inchiodato "Al telefono",
Maria Luisa non cesserà d'andare a Pisa,
e neppur Maria Teresa a stresa,
mentre concedendosi va in soave sposa,
l'ombra di zucchero
chiamata "Donna Rosa".
No, vita, tradito tu mi hai,
il vestito di spilli porgendomi,
d'una vigliacca malattia
ma quel colpo di pistola
cui indebolito mi concessi
ve ne prego
dai vostri baci di memoria,
non mi scacci via.