Carezza fertile di amore,
primigenio e a luce d'eterno avvinto,
grembo di purezza a disegnarsi atto,
in mille intarsi di dono,
aleggiare discreto di preghiera,
ch'all'alba regala una mano,
e con l'altra benedizione si rivela,
nel tiepido mantello della sera.
Questo vorrei esserti,
uomo tremebondo
che profuma di miracol cesellato,
per ogni frusciare inquieto di tempo,
di cui sei padre e figlio.
Quante candele disseminarti saprà per via,
il baciarti degli occhi
della vergine Maria,
in grotte che, spose al Dio del silenzio,
risorger ti faranno
persona rinnovata
e sorgente di fresca carità.
Sul treno di zucchero dell'esistere,
salirò con te ieri come sempre
di grazia e beatitudine piena,
perchè la tua vita dirsi possa
armonia vellutata di giorni
compiuta e serena.
Mai non temer che le tue labbra
custodendo il tuo cuore per via,
pronunciare sappiano,
d'ogni poesia la più fulgida poesia,
Ave Maria.