Da fantasmi di lacrime arso giace
il volto proteso
in scia di ineffabile contemplazione
su quel corpo ch'ammantato viveva
di diluviale, inaccessibile bellezza;
freccia di semplicità
eterea eppur tangibile
era quel ruscello vestito da sorriso
carnevale festoso e ardente
d'oniriche seduzioni.
Sì, Virna,
la daga vigliacca della morte
rintanata in un'ombra complice e assassina
non ti vinse né ti vincerà,
attrice ricamata
di talento e passione
che rifulgente si serbò
dalla scalpitante gioventù
alla sfavillante maturità.