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L'aspetto mio

Si vive con una croce in tasca
e una bestemmia in testa
per esorcizzare la bestia
che se fosse senza testa
potrebbe ambire ai cieli.
Cieli descritti da teste
che dipinsero regni,
per abbrutire delle bestie
il sentimento nobile
di voler mangiare, invece di pregare,
cambiando solo un verbo,
perché l'uomo è superbo
e all'infimo ha consegnato l'infinito
dando a Dio
l'aspetto mio!

 

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4 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Anonimo il 30/12/2014 17:29
    Come al solito non siamo daccordo sul ragionamento e sull'uomo, che tu interpreti sempre con molto pessimismo. Come il descrivere un Dio fatto solo dei difetti umani. Però tutto cede di fronte al tuo modo di poetare senza fronzoli, quasi spavaldo, che trasforma i tuoi pensieri in arte sublime. Di sicuro la tua poesia viaggia alto e raggiunge le vette di quel Dio che vedi come un malversatore, però... concedimelo, forse aquspicato. Ciao, Grande Silvia,
  • ignazio de michele il 30/12/2014 10:46
    credo che siano in pochi, quelli che non custodiscano una croce in tasca ed hanno altro per la testa, specialmente in questo periodo in considerazione del fatto che luci, preci e un esasperato fare mistico, mascherano la vera natura umana che tu, hai descritto come un affresco estensorio... brava!
    ciao e visto che ci sono... Buon anno 2015!
  • Rocco Michele LETTINI il 29/12/2014 23:11
    Una cruda realta' diligentemente rappresentata... Sara' la tua innata sapienza? Toccante ome non mai.

4 commenti:

  • silvia leuzzi il 30/12/2014 22:06
    Giannetto caro, è vero è un'analisi sicuramente cruda e se ti rimane lontana è comprensibile, ma leggi quel che ho scritto prima e capirai che genere di riflessione mi ha ispirato questa poesia. Augurissimi carissimo
  • silvia leuzzi il 30/12/2014 22:05
    Grazie Nino, sempre troppo buono con me. In merito al disaccordo sul ragionamento io credo che sia più un fatto di forma. Vedi questa poesia è nata dall'espressione della bibbia che vuole l'uomo ad immagine e somiglianza con Dio. Ne consegue che se l'uomo, che è il peggiore degli animali, il più crudele, antropofago che si accanisce con ferocia inaudita sui suoi simili, se questo uomo assomiglia a Dio, questo Dio è crudele anch'esso. Ma Dio, o almeno quello che ci presentano, è una costruzione umana, è la spiritualizzazione di quel che di migliore noi crediamo esista. Noi dovremmo essere più umili e cominciare a imparare dagli animali, dove il rispetto e le regole morali sono insite e non ragionate. Dimmi quale specie oltre l'uomo ha fatto la guerra. tu mi dirai che noi abbiamo un'intelligenza che ci permette di vedere e capire, hai ragione! Allora cominciamo ad osservare i nostri fratelli che non hanno questa capacità ma hanno l'umiltà di vivere in simbiosi con quello che io intendo per dio. Mi sono persa in una dissertazione oziosa, perdonatemi! Ma io e Nino amiamo discutere per crescere insieme in questo strano percorso non scritto di mezzi poeti o chissà solo inguaribili sognatori di realtà parallele. Ignazio caro ti ringrazio per aver colto l'essenza di questi poveri versi. Sono davvero felice vi siano piaciuti. Colgo anche io l'occasione per porgere gli auguri di un Buon 2015 a tutti voi
  • Gianni Spadavecchia il 30/12/2014 21:38
    Una realtà quasi "cruda", scritta così, di getto. In controsenso con tutto ma veritiera.
  • silvia leuzzi il 30/12/2014 09:32
    Grazie come al solito sei il primo e a volte l'unico che mi segue sempre. Grazie ancora e auguri carissimo amico

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