Salgono e discendono le note,
come i piani carezzati da un ascensore,
e giocar con esse e le parole,
demiurgo ti rivela e anche signore.
S'abbevera il curioso
all'etere in cui s'effonde
il soave e metallico suono della radio
sciarbordare di spensierate onde
ma la canzone fu la vera vita mia,
incastonata in labbra multiformi di poesia.
Tutti ci scoprirem più solidali
poi ch'avrem fatto "Cin cin con gli occhiali";
ma l'autenticità è anche saper commuoversi
pervasi dagli anfratti di dolore
di due ragazzi senza nome e respiro
rinvenuti in un "Albergo a ore".
Antoine,
alfiere d'istrioni,
a seguir provai di verbo
le tue Divagazioni,
chè "l'Alienazione" oggi e ieri,
"è il vuoto dei pensieri".
Or osservo dalla stella madre
voci di vecchi e di bambini
che ripetendo vanno il "Teorema"
cucito sulla musica velluto
dell'amico Marco Ferradini.
Respiro che da Tripoli partisti
il porto della morte incrociasti troppo presto
ma oltre spazio e tempo
Herbert anima artistica e meticcia
io per sempre resto.