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Nobil Ferrara

Donna gravida di estensi bagliori,
che di tracce d'inestirpabile esarcato rifulgi,
seduzione antica eppur sempre nuova,
nel superbo viaggiarti
da Aguscello a Villanova.
Ancella d'industria e di fiera agricoltura,
Ferrara,
inno al gorgheggiante cuore della natura,
Ludovico Ariosto avesti per creatura,
che di donne, cavalier, armi e amori,
cantò le eroiche gesta come la paura.
E fiore fosti del lievitar del Bembo,
che "Prose della volgar lingua" partorì
dal suo erudito grembo
perchè l'italica lingua scritta e parlata,
ad aver fosse per sempre codificata,
Ferrara,
città di mille roventi scintille,
brillano i guizzi
nello specchio della laguna di Comacchio,
del saltellar gioioso delle anguille.
Diciannove ville annoveri palpitante,
delle delizie d'Este rilucenti,
quanto amore vi fu per te intenso,
quando Gregorio, Clemente e Innocenzo,
più ancora ti vollero plasmare,
e terreni un tempo inservibili
presero a bonificare.
Ruggisce Ferrara tra le tue mura,
l'indelebile impronta di bardo
dell'Orlando Innamorato del Boiardo,
il prisco e ahimè tetro sapor
di sanguinolente disfide
tra adelardi e giocoli d'anima guelfa,
e Torelli di ghibellina tempra.
Viale degli angeli e il Quadrivio offri
le piazze Trento e Trieste e Savonarola,
la cui beltà pur dobbiam decantare,
con un frammento di fiato della gola.
E mancar non deve alla menzione,
neppure la beltà dell'Erculea addizione,
nè la lucente daga
che in te scorger sapesti,
allor che al nazifascista urlo,
indomita t'opponesti.
Suoni emergon celestiali e caldi
dalle delicate stanze
del conservatorio ch'intitolar volesti,
al tuo Girolamo Frescobaldi,
e lo stadio mormora di tifo ancestral,
per gli smaglianti colori della Spal.
Eccoti, Ferrara,
ch'al silente morir d'ogni sera,
serena e soave t'offri a noi,
in vestito di preghiera.

 

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1 recensioni:

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  • Vincenzo Capitanucci il 26/01/2015 04:30
    Ferrara la gravida.. dove si respira un profumo di pace e di rinascita..

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