Scintillio d'etrusco orgoglio
Serchio demiurgo di culla e nutrimento
Nello scrigno di Tuscia
Magica e imperlata troneggia
E a te a vinte
Giacciono mura di rinascimento imperlate
Prisco sciaborda allo sguardo
L'eburneo estendersi dell'anfiteatro
Che a varcare giunge
Le labbra d'acciaio di diacroni ci confini
Di pugna e pace sei matrona
E di rimembrar certo non lascio
Il di in cui ragion a vesti di Firenze
Nella disfida di Altopascio
Conca di spensierato buonumore
Tra Viareggio forte dei marmi e Camaiore
Intarsio ti vivesti di contese
Tra guelfi e ghibellini
Artistico ardire padre e figlio ti ebbe
Quando a ccogliesti i vagiti pur arcani
Di Puccini Boccherini e catalani
E lucentezza cui donar elogio
Anco è la torre dell'oro logo
Oltre i versi e le parole
Lucca mai sopito è l'aroma del tuo sole