Pelle carezzata appena
Da dolcissimi soffi d'alba
Diserta doveri in quintessenze
In una landa di desideri sconosciuti
Le punte delle dita sono gelo
Le labbra una carne morsicata
La veste sempre bianca e frusciante
L'odore di fascine appena bruciate
Imperitura immobilità le ciglia
Imperlate di schegge di sale
Turbinanti sospiri di profondità lacustri
Frutti raccolti al principio delle nebbie
Affrontare il bagno di solitudine
E gli inchini tra le fila degli aspersi
Un altro viaggio dall'altrove dovrà precipitare
Tra le viscere del mai
Non potrà morire.