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L'imputato

Dirò la verità,
vi giuro son sincero:
io di nome fo Ruggero
cognome Camposanto
residenza Cimitero
in via del Trapianto.
Il locale è un poco corto,
piuttosto decentrato,
ci dormo mezzo storto
e alquanto castigato.
Voi dite ch'è vietato
un furto una violenza
lo lascio spalancato,
a volte, l'occorrenza:
la reclamasse il morto!
Che c'è di tanto strano,
non credo d'aver torto,
l'ho costudito, è sano.
Son magro non consumo
io mangio raramente
per giunta poi non fumo
e non altero l'ambiente.
Sentenza non si stese.
Del giudice e giurati
commozione fu palese
tutti uscirono turbati.
Da quel giorno quella via
fu chiamata Di Ruggero
vi regnò tal simpatia
da scordare il cimitero.

 

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2 recensioni:

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  • Giuseppe ABBAMONTE il 13/05/2015 05:52
    Ugo ha la capacità di impiegare le rime in maniera magistrale per conferire musicalità ai suoi versi. L'oggetto della composizione è piuttosto insolito ed originale. I versi brevi e le rime naturali finiscono per renderla non solo simpatica, ma proprio bella. Mi domando se dietro la composizione ci sia qualche riferimento a fatti e persone realmente esistiti. Ma non penso che Ugo lo dirà mai.
  • Don Pompeo Mongiello il 25/03/2015 13:54
    Molto originale, scorrevole e musicale da far resuscitare anche le ombre malefiche, che s'infiltrano fra noi. Complimenti vivissimi!

2 commenti:


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