Un istinto cieco iniettava
nelle mie pupille dilatate
la tua sagoma intrigante soltanto.
Un eco lontano gridava
le lettere del tuo nome fiero
battendo come un piccolo martello
compatto e rovente
nei miei timpani pulsanti.
Si scatenò ad un tratto
una guerra ormonale
così aspra e pungente
da indurre alla reazione
ferro e fuoco.
L'impulso animale governava
il mio ego
Ormai smarrito nell'unico
desiderio d'averti.
Divorare con te
l'infinità eccitazione
dall'indegno banchetto dell'
estasi
strappando con morsi selvaggi
l'erotica sostanza del godimento.
Assaporare dalle tue labbra
il vino del peccato
che, come una spugna porosa,
assorbiva passioni proibite.
Il fluido denso e gorgogliante
si tingeva così del color del sangue,
confondendosi tra le vene
e inebriando il cuore
fervido solo d'esser sazio e
appagato.