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Nel canto dei Tuoi occhi la via del mio intimo sentire

Mentre
il vento
Ti scuote il ventre

e
di ogni sogno mi slabbra il viso

raggiunsi
nel canto dei Tuoi occhi

l'alveare ronzante di tutti i miei perché

dove anche i fiori
si profumano le gote nelle rugiade chiare


Ti volli

nel Tuo intimo sentire

come un infuocato manto stradale

e
Ti presi
come dirittura d'arrivo di una linea bianca

tranciante

in foglie di asfodelo

il bitume dei miei asfalti

 

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1 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 16/04/2015 19:24
    Una poesia questa che lascia il segno nel lettore, allibito, sgomentato dal fatto che si possa scrivere di un amore eterno in questo modo che a volte appare metaforico, poi molto realista ( il vento che scuote il ventre) ed altre onirico... ti presi come drittura d'arrivo di una linea bianca.
    Dovessero chiedermi un parallelo tra questa poesia ed un pittore famoso penserei a Salvador Dalì, invece per trovare un paragone con un musicista penserei a Stravinskij, e invece come scrittore ho pensato a Nabokov... ma non saprei motivare il criterio che ho adottato... un saluto.

1 commenti:

  • Anonimo il 16/04/2015 19:26
    Ah, dimenticavo: 2 pollici su che immagino significhino giuizio positivo, una segnalazione come poesia preferita e nessun commento... com'è questo fatto?... ci rendiamo conto che c'è qualche rotellina rotta in questo meccanismo?

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