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Musa di do l'or do l'ente

Rimesso lo zainetto sulle spalle
c'era tutta la sua vita lì dentro

rime vibranti sogni di donna trucchi di metafore affascinanti
cosmesi
profumi di penetranti letterature

atte ad abbellire lo sguardo del suo viso profondo in irresistibile ombretto di sole

ed
una pietra di luna che aveva levigato con il corpo nel corso degli anni

s'involò
sui suoi passi

tornando nel cielo celato da cui era venuta

mi lasciò un'aria rarefatta in bocca

nelle sue memorie
c'era un filo di sangue

non c'è petalo di rosa che non conosca goccia di pioggia o piuma di albatro

tempesta

di dolor dolente

era così conficcato nella sua carne
che dovetti usare i denti per estrarlo
e
ritrasformarlo
tramite l'estasi del sorriso

in canto

 

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1 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 22/05/2015 09:10
    Molto apprezzata e quindi piaciuta questa tua impeccabile.
  • roberto caterina il 21/05/2015 19:48
    L'estasi del sorriso si trasfoma in silenzioso e invisibile canto...
  • Rocco Michele LETTINI il 21/05/2015 07:43
    Un sorriso... estrae nel suo amorevole atto... dolor dolente... e tutto diventa poesia... E l'amare... solo un coniugale eterno... Lieta giornata Vincè...

1 commenti:

  • Chira il 21/05/2015 08:29
    ... è come se tu sapessi di ogni parola l'intima essenza, quella più profonda che a pochi è data di conoscere... e con la forza di un sorriso strappi quel filo di sangue dolente nella tua Musa e torna il Canto d'Amore. L'amore è sorriso e pianto, la vita è sorriso e pianto. Ciao Vincenzo!
    Chiara

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