Ora come allora
tra le braci palpitanti del tramonto
che rischiarano d’infinita meraviglia
e luce incandescente l’orlo del mondo
dissemino i miei sogni in mirabolanti
e caleidoscopici frammenti
come tizzoni ardenti di mai sopita attesa
avvampano nel fondo terso del cielo
che balugina estremo in faccia
al buio inchiostro della notte
in esili refoli profumati
di chimeriche fragranze
si disperderanno oltre il confine
al di là del quale altri cieli
li accoglieranno tra le proprie
inesplorate, imperscrutabili rotte
e sconosciuti riflessi di inviolate stelle
ne illumineranno l’incerta scia
ora come allora
accanto all’ombra incerta del mio pensiero,
che tra le onde smeraldo di questo prato
il tormentato divampare affresca,
il barbaglio sfavillante
di pupille sempre accese