Un viaggio lungo ha tanti porti
allagati o pietrosi o radiosi
di sole e barche nell'azzurro,
il cielo si compiace d'essere.
Ci sono porti neri, in cui entrare
è come infilare un coltello nella carne,
è come bagnarsi di sangue il volto,
è come piangere senza consolazione.
Un buco nero non ha confini, né frutti,
possiamo vagolare come fantasmi,
possiamo parlare in mezzo ai miasmi,
annaspare per non affogare.
In fondo c'è sempre una speranza
quella vecchia pelliccia d'egoismo
che spinge il legno oltre
alla ricerca di bocche d'oro d'amore