Mattonelle bianche,
passi pesanti risate lacrime ansia
La vita va all'indietro,
come lucertole cerco calore
Cammino sul filo della tua inconsapevole vita e con presunzione la contemplo.
Sono smarrito, come si vive senza radici,
il fiume comunque scorre ma per me non c'è argine,
vita appesa a un filo ma quel filo non è vita.
Mi restano braccia forti che mi hanno permesso di essere,
mi resta il tempo dedicato
mi resta l'orgoglio di proseguire,
ma sento forte il crollo di un muro portante.
Da oggi l'adulto sopprime il bambino,
L'assenza dell'origine fa perder senso all essere
Non riesco a darti colpe e non è poco,
mi hai dato tutto e tutto non ti ho dato
Mi sento fortunato nei ricordi,
sei stato il porto di ogni mia tempesta
Di sentimenti mai sei stato avaro e questo mi ha portato a quel che sono
Devo sembrar forte al dolore altrui, ma giuro sento l'animo che cede
Come sul ciglio di un burrone evito l'ultimo passo, ma ne riconosco il bisogno
non accetto il destino che si pone, non accetto l'infamia innaturale,
Il non senso del perpetuo programmare che cede solo per l'inevitabile
La fine è tale solo se vince, ma l'hai sconfitta con la generosità .
Come si fa a convivere con l'assenza
ho troppi pensieri che non dico perché trafiggono,
e mentre contemplo il dolore coi passi più pesanti del mondo,
pensando a ogni ricordo,
percorro con la morte nella testa queste mattonelle bianche come il sangue.
Come si quantifica il bene se non col dolore,
ed io che di dolore ne sto provando troppo
con lacrime respinte ti dedico il mio grazie
e vivo aggrappato al desiderio di esserci nel giorno del ritorno.
Ripercorrendo queste mattonelle, ti penso ed ho paura...