Quantunque fossi etero,
di indole, sembianze
e di pensiero,
mi incamminai
in sito a me oscuro,
ove l'altrui decenza,
per sentito dire,
abdica alla indecenza
e il verbo è trasgredire.
A dire il vero,
si vociferava,
fosse un girone
del divino canto,
bollato e messo al bando
da atavici tabù,
gretti canoni
e tarocche virtù.
Anatemi scagliati
da bigotti ignoranti,
depositari,
a parer loro,
di impulsi carnali
e sbalzi di cuore,
il sentimento "amore"
incanalato e coltivato
anche in aridi corpi,
ma di fattezze complementari.
Tutto il resto,
l'amore universale,
essenza del male.
Male era l'insegna
in fondo al vico
dai giochi variopinti
e di colore vivo.
E certamente demoni
le sagome in attesa
ai lati dell'androne.
Anime sole,
dal passo nervoso
e scia di dopobarba
griffato e costoso.
Un ciao, un sorriso,
un abbraccio
colorato e caloroso
e, mano nella mano,
varcavano la porta
del loro paradiso.
... continua...