Era di Luglio e il sole su noi a picco;
io lo guardai con gli occhi nudi e fissi,
ruotava su sé stesso e i suoi colori
variavano di luci trasparenti.
Cadevano i ginocchi dei presenti
ai piedi di Lei grumi di dolori
coi cuori spaventati e crocifissi
sgranavano i rosari al primo chicco.
I volti esterrefatti e lacrimanti
irraggiavano gioia silenziosa;
di Lei presente certi, ineludibile
inondava di luce il nostro cuore.
Su quella piana squallida, il calore
della gente del luogo era incredibile,
in povertà donavano preziosa,
la stanza per dormire a tutti quanti.
Ci sentivamo uniti nel suo manto,
ci guardavamo come dei bambini,
col cuore sgombro e privo d'ogni angoscia
sotto la strana enorme chiesa bianca.