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L'acquazzone
A te caro Nitr.
Oh Nitr con este parole decoro la tua nascita,
con questa poesia ricordo il tuo inizio.
Con questa poesia che l'amor ricama.
Fu l'acquazzone a portar te, e dentro te lo sai,
sotto l'acqua si sta meglio,
sotto il temporale è potersi nasconder il pianto,
sotto il temporale è potersi cercar di guardar,
nostri vivi e spenti occhi, che son morti,
da una realtà omicida, oh colei è l'assassina!.
Fu l'acquazzone a giugno.
Fu la tormentosa pioggia estiva.
Fu il dio della pioggia che danzò al tuo nascere;
dolce Nitr, immergi me nel mare della malinconia,
ascoltami, la poesia ricorderà chi sei.
La poesia è il mio tentativo d'immortalità e
sarai eterno come fugaci e intensi sguardi,
e sarai eterno come l'universo,
dove risuoni il tuo eco di profondità,
dove vorresti abissar il tuo corpo,
come un relitto abbandonato in un oceano.
Mi son chiesta spesse volte chi ci ricorderà,
poi presi una penna e decisi che fosse lei.
Poiché quest'arte ci imprigionerà nel tempo,
ed è un po' come fotografare,
ed è un po' come avere un elisir.
Così lo so, il tempo non sarà più malvagio,
il veloce tempo si annullerà.
Oh Nitr con este parole decoro la tua nascita,
con questa poesia ricordo il tuo inizio.
La pioggia laverà nostri cuori tristi,
la pioggia luciderà tuoi occhi,
che luce portan nell'intorno oscuro.
Il freddo è un contorno che non tengo in conto.
Il freddo lo senton le altre anime,
non così poi innamorate,
del mondo e dei suoi effetti.
Il freddo lo senton le altre anime,
non così poi innamorate.
Nitr,
dei tuoi occhi son un nero lago,
sì profondi da perder un'intera città,
sì profondi da perdermi in te,
sì profondi, poi così tanto eterni,
come la morte eterni,
sì profondi, eterni.
È poi così ingiusta la realtà,
sì crudeli tante volte gli umani,
sì malvagi tra di lor, fan pure guerre per la pace.
È poi così incredibile la realtà,
inimmaginabile il reale,
ma poi, credimi, cos'è il reale?
Pensan d'amar così, ma superficialmente aman.
Da impazzir lor discorsi,
davvero non parlano, son inutili come chiacchierano.
A nome di tutti i nobili d'animo,
io chiedo: Datemi pazienza,
datemi la forza della calma,
poiché m'impaurisco sai,
se mia rabbia prevale sull'amore,
se mia rabbia vacilla dal mio io.
Tu, caro Nitr, sei così nobile,
gentile come guardi,
eppur sì solo, sorridi quando ti veo.
Tu, caro Nitr, guardi oltre l'orizzonte del visibile, oltre il confine del conoscibile,
sei l'acquazzone inaspettato,
di una primavera morta già.
A te caro Nitr,
dedico codesta poesia e una nostalgia m'assalirà,
la malinconia è una tristezza che perdura,
la malinconia non c'abbandonerà.
L'acquazzone t'ha portato e all'amore m'hai elevato,
oh dolce Nitr, sei l'eroe del mio romanticismo,
sei la parte di me che proteggo in Me.
A te caro Nitr,
dedico codesta poesia e l'amor vero ho già conosciuto,
non sei uno sconosciuto,
sei l'ombra migliore che dà luce al tormentoso cuore.
Non ti vedrò per sempre, l'eternità è nell'attimo,
nell'attimo fuggente.
Oh Nitr con este parole decoro la tua nascita,
con questa poesia ricordo il tuo inizio.
Sei tra i ricordi d'amore che ricorderei fino all'ultimo giorno,
che ricorderei perfino nella mia vita futura,
che ricorderei fino a nausearmi la mente;
scompariremo da noi, come fan tutti,
fino alla polvere.
Guarda in cielo,
guarda il cielo,
son nuvole d'amore cariche,
ma grigie perché tristi;
l'amor non è nella rossa rosa nel paesaggio idillico;
l'amor vero, complicato, pochi san.
S'innamoran gli sconosciuti attraverso cerchi colorati,
sì profondi, veri e sensibili,
sì trasparenti come puliti mari,
sì belli da tuffarci dentro e
tu oh Nitr, sei un temporale in un bosco,
sei mutevole come quel clima a febbraio,
sei immancabile come il silenzio d'oro in un cimitero abbandonato e il ricordo di noi due,
un fantasma passeggiante tra i miei sogni,
tra i miei sogni più puri,
tra i miei nobili vorrei,
come il realizzar l'anarchia,
come il distrugger gerarchie.
Nitr non piangere della realtà,
essa è sì superflua rispetto al mondo delle idee;
inferiore è il reale se penso all'ideale,
poiché geniali idee son trasformatrici di quel che vedo,
rivoluzionar posson la cornice quando ci amiam guardandoci.
Nitr non piangere della realtà,
avanti lotta fino a morire per quel che proteggi ed esalti.
L'acquazzone d'amor pieno t' ha riempito,
sei il grande cuore nel piccolo corpo,
al centro d'una realtà che taglia fino ad uccider,
che ferisce con coltelli, con spade, con lame, con aghi,
ma tu, valoroso guerriero la tenacia è il tuo potere.
A te caro Nitr dedico ciò che scrivo,
non turbar l'animo se tue pupille non incontreran le mie,
poiché il pensier più forte è della materia;
caro eroe romantico,
sei necessario come il fulmine nel temporale e
tu oh Nitr,
non pianger della realtà.
L'individualismo è ciò che amo in te,
il tuo sorrider scioglie il ghiaccio che s'è formato dentro me e
io qua muoio al mio interno, i miei organi piangon per me.
Vomito il brutto della società che osservo, mentre essa non capisce,
nemmen prova a comprendermi;
ma tu Nitr, m'hai capita fin dallo sguardo,
la diretta via dell'amor puro;
l'occhio è l'arco con la freccia,
l'occhio è una porta tra l'esterno e l'interno e
tu quanto affermo già sapevi già.
A te caro Nitr, dedico este parole,
con questa poesia ricordo il tuo inizio,
con questa poesia t'incorono l'eroe d'un romanticismo puro,
sì dolce e triste come la bellezza d'un finale d'amor tragico.
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