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Una giornata nata male

Avverto l'odore aspro
di una giornata nata male,
sento il pungolare fastidioso
di un tarlo che rosicchia
un nervo fragile e scoperto.
Eppure lassù c'è il sole,
quello stesso sole caldo
che inondava di giallo
le mie giornate senza fine
con ginocchia sbucciate
e calzoni corti rammendati.
Non c'era allora dentro me
il senso dello scorrere del tempo,
non c'era la sottile e forte sensazione
dell'inutile affaccendarsi quotidiano,
non c'era il dover essere,
bastava solo il complicato essere.
Ma quanta fatica per quell'essere,
quanti rossori e pianti soffocati,
e adesso che finalmente sono,
avverto la lama dell'impotenza
penetrare nelle carni piagate
da tante sofferenze e malvagità.
Oggi sento il dolore del mondo,
oggi sento le grida disperate
di chi non può difendersi,
oggi sento l'odore della morte
diffondersi nell'aria irrespirabile,
e vorrei volare sopra tetti e teste
per spargere il seme della pace,
il refolo lieve della libertà,
il dolce tepore dell'amore
tra tutte le creature che vivono
in questo martoriato e colorato
puntino luminoso perso
nell'immensità dell'Universo.
Non posso volare, ormai lo so,
non posso camminare senza sosta
per trasmettere il mio essere
a chi gode del suo avere,
posso solo conservare la speranza
che un giorno l'umanità rinunci
all'odio, ad ammazzare per mangiare,
a superstizioni e intolleranza.
Spero, spero, spero,
e così passerà anche
questa giornata nata male.

 

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2 commenti:

  • VINCENZO ROCCIOLO il 15/06/2015 14:28
    Ti ringrazio tantissimo per il tuo splendido commento. Hai colto perfettamente il senso del mio scritto! Grazie davvero!
  • Ellebi il 12/06/2015 00:53
    Già, la giovinezza non sembra avere la consapevolezza del male (se non per diretta esperienza) che solo nella maturità si raggiunge. E quando si raggiunge sembra raggiungerci anche la consapevolezza della nostra impotenza verso di esso, della nostra pochezza, della nostra finitezza, e sopratutto del tempo limitato che abbiamo, quello che nella gioventù ci pareva infinito davanti a noi. Per questo al male, che è tanto più grande di noi e delle nostre possibilità di affrontarlo, dobbiamo rispondere con i piccoli gesti, cioè con piccoli atti che lo diminuiscono, anche di poco, nel nostro mondo, nella quotidianità nostra, perchè molti piccoli atti recano molto sollievo. Questo possiamo fare, e non sarebbe così poco. Ecco dunque che cosa trarre da questa tua lucida e poetica riflessione. Complimenti per questa tua bella composizione, un saluto.

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