Entrai nella Sua anima
lasciandomi trasportare dal vento
prima di incontrarla
ero un imbianchino
dipingevo pareti
incollavo carte da parati chiamandole poesie sui neri muri dell'insonnia
dormivo i miei giorni
ma nel sognare di quel languido impoltronito morire
la scoprii
si era nascosta nel latrare dei cani alla luna nel dolore infinito delle cose
e
in un nido di pettirossi appoggiato sul ramo dei precipizi
fu
il Suo amorevole canto a tradirla
nel donare
profumi ai laterizi ed ai calcinacci di scantinati bui
impastando il fluire luminoso della sua voce umida di pianti
allo scorrere fangoso dei fiumi
accompagnava verso terra di letizie la volteggiante caduta delle foglie in un ultimo matrimonio autunnale
e
ai semi delle umane genti
regalò rossori
d'alberi
trasformandoli in fiori